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Ricerca in ambito pediatrico: Sindrome di Pitt-Hopkins

Ricerca in ambito pediatrico: Sindrome di Pitt-Hopkins

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In questo articolo continuiamo assieme il filone di pubblicazioni scientifiche relative alla ricerca osteopatica.

Nei primi mesi del 2017 abbiamo pubblicato uno studio clinico realizzato presso il Centro di Medicina Osteopatica su una problematica genetica molto rara e tutt’oggi poco conosciuta nella letteratura scientifica, detta Sindrome di Pitt-Hopkins.
Questa problematica è caratterizzata da un ritardo mentale, cambiamenti della morfologia del volto e iperventilazione. Inoltre, si associa nella maggior parte dei casi la presenza di disturbi al livello del sistema digerente e stipsi.

In questo articolo il paziente che abbiamo trattato è stato un bambino di 10 anni, affetto proprio da questa problematica.

Al termine di un percorso di 6 trattamenti osteopatici della durata di circa 30 minuti a cadenza settimanale, il bambino ha avuto un significativo miglioramento del suo stato di salute. Infatti, abbiamo registrato un miglioramento dell’attività intestinale che ha permesso di diminuire l’utilizzo di clisteri.

Questi miglioramenti mostrano quindi come il trattamento osteopatico può avere un effetto positivo sul sistema nervoso autonomo (che è coinvolto nell’innervazione dei visceri addominali), portando quindi un miglioramento della funzionalità viscerale.

Ciò può avvenire tramite specifiche tecniche osteopatiche fasciali e viscerali che, tramite una leggera pressione in corrispondenza di specifiche aree anatomiche, può ridurre la presenza di tensioni fasciali, aumentare la mobilità articolare e migliorare il drenaggio vascolare dei visceri stessi.
Durante l’intero periodo di trattamento, l’Osteopatia si è confermata essere una terapia ben tollerata e sicura. Infatti, né il bambino, né i genitori hanno mai riscontrato la presenza di effetti avversi.

Possiamo quindi dire che l’Osteopatia sia stata un utile alleato per il benessere di questo paziente all’interno di una gestione multidisciplinare. Infatti per tutta la durata dello studio, questo bambino era anche sottoposto a fisioterapia e attività psicomotoria.

Attualmente, anche se esistono studi sull’effetto dell’Osteopatia nella costipazione, questo è ritenuto il primo studio clinico ad aver indagato in questo modo l’effetto della terapia osteopatica in un soggetto affetto da Sindrome di Pitt-Hopkins.

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